56° RALLY DEL FRIULI- 25°ALPI ORIENTALI HISTORIC: I CAMPIONATI SI “SCALDANO”

Andrea Carella-Elia De Guio, Skoda Fabia R5 #2

Cresce l’attesa per il 56° Rally del Friuli Venezia Giulia insieme al 25° Rally Alpi Orientali Historic, la doppia gara organizzata dalla Scuderia Friuli Acu ed in programma sabato 21 e domenica 22 agosto.

Attesa sempre più alta, per quello che sarà il quinto appuntamento del Campionato Italiano WRC (CIWRC), il sesto del Tricolore per auto storiche (CIRAS), valida anche per la Mitropa Rally Cup (quinta gara), per la Central Europe Zone (CEZ) e quarta tappa della Coppa Rally di IV zona (CRZ), ma soprattutto andrà a proporre la grande novità della “Regolarità Sport”, per la quale sarà la prima volta sulle strade friulane.

I varii campionati di cui fa parte arrivano alla gara con situazioni di classifica non certo tranquille, e proprio le strade friulano potranno soddisfare qualcuno o magari far piangere qualcun altro, saranno dunque un importante crocevia di vicende sportive ed anche umane, oltre che di ordine tecnico.

La gara, come già accennato, sarà la quinta delle otto prove che compongono il Campionato Italiano WRC (CIWRC), una serie sempre frizzante e ricca di protagonisti di alto livello. Dopo un 2020 “a mezzo servizio” per via dell’emergenza sanitaria, questo 2021 ha ripreso la tradizione, con rallies importanti e di grande prestigio e con la stagione avviata in aprile dall’Isola d’Elba, poi proseguita in Salento, poi ad Alba ed infine con il Rally della Marca, nel trevigiano. Un poker di competizioni che ha portato ad una classifica corta per un rush finale avvincente, proprio a partire dalle “Alpi Orientali”, per proseguire sulle dolomiti trentine del “San Martino di Castrozza” a settembre prima dell’atto finale sul lago di Como a fine ottobre.

Classifica corta, con il piacentino Andrea Carella (Skoda Fabia) a 46 punti, davanti di una sola lunghezza al bresciano Luca Pedersoli (Citroen DS3 WRC, 46 punti). Quest’ultimo è reduce da due pesanti ritiri consecutivi che gli hanno decisamente tarpato le ali quando in entrambe le gare era ai vertici, mentre Carella all’ultima gara del “Marca” non ha segnato presenza. Logico pensare ad un attacco deciso del driver di Gavardo come anche dell’altro, deciso a non dargli tregua.

Dietro a loro incombe, al terzo posto (con 33,75 punti), il pordenonese già Campione italiano ed europeo Luca Rossetti, con la Hyundai i20 R5, assente pure lui nel trevigiano e con la “macchia” del ritiro in Salento per incidente.

Quarta piazza provvisoria per il comasco Corrado Fontana e la sua Hyundai i 20 WRC, fermi a 27 punti conquistati. Anche per lui, campione uscente, due gare out, Elba e Salento, quindi in Friuli ci sarà da fare attenzione anche alla sua voglia di riscatto pieno.

Certamente saranno da tenere d’occhio sono il molisano già campione “junior” Giuseppe Testa (Skoda),  con 25,50 punti ed anche il piemontese Alessandro Gino (Skoda) a 22,50. Sono poi annunciati desideri di riscossa per il reggiano Ivan Ferrarotti (Skoda, con 10,50 punti) che sinora ha raccolto meno del dovuto, così come il bresciano “Pedro” con la Hyundai i20.

Anche le vicende del “tricolore” storico (CIRAS) si annunciano “calde”. Dopo l’ultima gara del campionato, il “Vallate Aretine” di metà luglio, la breve pausa che separa dalle sfide sulle Alpi Orientali servirà per ricaricare le batterie e presentarsi con tutti i presupposti alla sesta tappa stagionale per fare bene in ogni raggruppamento.

Il Quarto Raggruppamento vede al comando il valtellinese Lucio Da Zanche, “vecchia conoscenza” delle Alpi Orientali, con una Porsche 911 Gruppo B. Ha 98 punti, contro i 46 del veneto Matteo Luise, che sinora ha corso con una Subaru Legacy e con una Fiat Rimo 130 Abarth. Considerando che dopo questa mancheranno altre due gare, logico pensare  ed immaginare duelli alla distanza dove potranno inserirsi altri che hanno una situazione di classifica non proprio solare, primo fra tutti “Lucky” (Lancia Delta) o anche Angelo Lombardo (Porsche).

Nel Terzo Raggruppamento svetta per adesso la Opel Ascona di Giacomo Questi, con 57 punti, due in più della Fiat 127 Sport di Luciano Chivelli, mentre terzo è Valtero Gandolfo, con una Fiat 127 pure lui, ad un solo punto dietro. Classifica anche in questo caso corta, che potrebbe decisamente dare scosse telluriche in Friuli.

Secondo Raggruppamento in mano per adesso a Mauro Bertinotti, a 100 punti tondi con la sua Porsche 911 RSr, davanti al senese Alberto Salvini, con pari vettura, vincitore dell’appuntamento precedente del “Vallate Aretine”. Salvini ha 78 punti, otto in più del terzo nella provvisoria che è il biellese Davide Negri, Porsche anche per lui, con 70 punti.

Il Primo Raggruppamento ha in Cesare Bianco il suo leader, andato a prendere punti pesanti per il secondo girone, avviato in terra aretina dove invece gli avversari non hanno fatto presenza. Con la sua Porsche 911 veleggia in testa con 48 punti, seguito da Nicola Salin e Antonio Parisi (entrambi su Porsche).

Immancabile la Mitropa Rally Cup, che in Friuli consumerà, sia per “moderne” che per le “storiche” la sua quinta puntata di una ennesima stagione di grandi contenuti. Il Campionato, in auge ben dal 1965 quest’anno conta, in totale, ben 103 iscritti alla serie. Tra le vetture moderne, dopo quattro appuntamenti comanda l’austriaco Lukas Dunner, con una Skoda Fabia R5, con 178 punti, contro i 141 di Manuel Kößler, tedesco con una Subaru Impreza, mentre terzo è un altro tedesco, René Noller con una Opel Corsa Rally4. Nella parte Historic si parla invece italiano, per la prima posizione, con Rino Muradore che guarda tutti dall’alto con la sua Ford Escort 1800. Sono 12, i punti che lo separano dal secondo, l’ungherese Attila Mesziati (Lada 21011), con terzo il suo connazionale Ferenc Wirtmann (Ford Escort), fermo a 65 punti. Tutto ancora aperto, dunque, aspettando nuovi accesi duelli in Friuli.

Nella Coppa Rally di IV zona (CRZ), dopo le gare di “Bellunese”, “Carnia” e “Scorzè” comanda la classifica Alessandro Bravi, con una Hyundai i20 R5, trenta punti nel suo carniere. Seconda posizione per il sempreverde Adriano Lovisetto (Skoda Fabia) a sole otto lunghezze e l’altro “esperto” Claudio De Cecco è a 19,5 punti, anche lui con una vettura coreana. Questo di Cividale sarà il penultimo atto della stagione, prima della finale nazionale di Modena ad ottobre inoltrato.

IL RITORNO DI CIVIDALE

La Scuderia Friuli Acu ha trovato grande disponibilità da parte dell’amministrazione comunale della città ducale, la città a ridosso delle prove speciali e con una notevole ricettività ma con un’importante collaborazione del Comune che ha disposto l’utilizzo di ampi spazi proprio per la realizzazione di quanto richiesto dal protocollo.

Il Comune di Cividale, il cui territorio è patrimonio UNESCO, con la sua giunta, sportivamente ha reso di nuovo possibile il poter disporre dello spazio sportivo dinanzi al palasport, il parcheggio annesso alle piscine per allestire il parco assistenza della gara delle vetture moderne, gli edifici per la direzione gara, le verifiche, le segreterie e ci ha anche dato la possibilità di interdire al traffico la strada che dal palasport porta alla stazione delle corriere. Una dimostrazione di vera collaborazione che, dopo alcuni anni di assenza, fa capire quanto la presenza di una manifestazione come il rally porta al territorio.

DUE GIORNI DI GARA

La gara si svilupperà in due giornate ben distinte, con l’intento di premiare la passione delle Valli del Natisone, che hanno sempre accolto la manifestazione con benevolenza, entusiasmo e passione. La seconda giornata dedicata alle auto storiche che correranno per il Campionato Italiano, la Mitropa Rally Cup e per il CEZ (Central Europe Zone) avrà come punto di riferimento San Pietro al Natisone con verifiche, parco assistenza e parchi riordino. Qui, con la disponibilità dei titolari del birrificio Birra Gjulia alloggeranno tutte le vetture storiche.

Un territorio che accoglierà i partecipanti con prove speciali di alto livello tecnico, tre distinti tratti “presi” dalla tradizione del rally che andranno a ripetersi due volte per un totale di 94,140 km.

La vicinanza dei tratti cronometrati ha dato la possibilità di ridurre al massimo i percorsi di trasferimento rendendo la gara di una notevole compattezza a tutto vantaggio degli equipaggi e dell’economia di gara.

L’organizzazione pensa e spera di avere interpretato nel migliore dei modi le intenzioni della Federazione ACI Sport per ridurre al minimo tragitti inutili. E’ stata, questa, una delle ragioni delle scelte di Cividale del Friuli e di San Pietro al Natisone, veri fulcri del territorio che hanno permesso di evitare i lunghi trasferimenti fino ad Udine.

Nelle foto:  Andrea Carella