Niccolò Schirò porta a casa un’altra coppa nel quarto appuntamento del GT Open andato in scena a Budapest lo scorso fine settimana. Il ventenne di Lainate, dopo il primo successo conquistato nello scorso round di Jerez, si era presentato in Ungheria con 45 secondi di penalità, situazione che non ha reso facile il compito di Niccolò, che sempre in coppia con Andrea Montermini sulla Ferrari 458 GT3 della Villorba Corse, ha tentato di difendere la leadership di campionato. Nel primo turno di prove libere il lombardo ha dovuto prendere confidenza con una vettura a ruote coperte sul circuito dell’Hungaroring, su cui invece aveva corso solo in Formula 3, concentrandosi sulla simulazione gara nella seconda sessione.
In Qualifica Niccolò, che ha disputato il Q2, ha fatto piccoli progressi rispetto a Jerez, conquistando la sesta posizione, da cui ha poi preso il via in gara-2. Una grande dimostrazione di maturità è però arrivata in gara-1, quando presa da Montermini la vettura dopo il pit-stop, a gomma usata Schirò ha recuperato dall’ottava posizione sino alla quinta piazza assoluta, la terza di classe. Nella corsa della domenica a Niccolò è spettato il compito di guidare nel primo stint di gara, ancora una volta a gomma usata, lasciando a Montermini la vettura nella seconda parte con le gomme nuove.
Niccolò Schirò
“Le Corvette avevano una marcia in più qui in Ungheria, un po’ come già avvenuto a Portimao. Nonostante una penalità davvero altissima, abbiamo potuto comunque ottenere un podio grazie ad un grande lavoro di squadra. Io sono riuscito a recuperare posizioni in entrambe le gare perché il nostro passo, anche a gomma usata era buono, con un degrado sugli pneumatici migliore rispetto a quello degli altri. Purtroppo una volta arrivato in scia a Soulet non sono riuscito a trovare lo spazio per buttarmi dentro, nonostante fossi più veloce. Abbiamo perso la leadeship di campionato per un paio di punti, ma non siamo abbattuti. A Silverstone, prossimo appuntamento in campionato, non ho mai girato, e sarà una grande incognita per me”.