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LA TERRA DEL 20° RALLY ADRIATICO REGALA EMOZIONI AI COLORI RENAULT

Il primo rally su terra della stagione mette a dura prova i piloti e le vetture. Crugnola si impone nel Twingo R2 Top mentre per le R3 vince Paolo Diana che però, come Kristiansen, secondo, è trasparente per la classifica di monomarca. Ne approfitta Fabio Andolfi perché si ritirano sia Michelini (Motore) che Bosca e Ferrrarotti (uscita di strada).  La terra del Rally dell’Adriatico ha inaugurato la serie delle gare sterrate del Cir e dei monomarca di casa Renault e i colpi di scena, nell’entroterra marchigiano, non sono mancati; nel gruppo delle Renault Clio R3 che competevano per il titolo tricolore Produzione si sono registrati i ritiri più importanti che però non vanno a modificare la graduatoria generale se non a favore di Fabio Andolfi, il solo a portare a cassa punti preziosi.
La vittoria tra le 2000 aspirate dei riminesi Paolo Diana-Andrea Mini (Team Malatesta) è stata meritata e ben costruita grazie ad una bella ed avvincente lotta contro il norvegese Petter Kristiansen (DP Autosport), giunto secondo per solo 20”5. Terzo il giovanissimo Fabio Andolfi (fratello di Fabrizio Junior) che con la Renault del team RS Sport ha saputo gestire la sua gara portando a casa ben 54 punti di trofeo utili a raggiungere le zone alte della classifica; insieme al pilota di Albisola c’era il genovese Renzo “Billy” Casazza, navigatore di fama internazionale che per l’occasione ha staccato la licenza dopo due anni di digiuno agonistico.
Per le altre Clio R3 la giornata di gara è stata decisamente negativa: il primo forfait è arrivato dai lucchesi Rudy Michelini-David Castiglioni, (Autofficina Ulivieri) fermi per rottura del motore in Ps2.
Un’uscita di strada ha invece messo kappaò il reggiano Ivan Ferrarotti ed il bresciano Manuel Fenoli; il pilota, alla prima vera gara sui terra della sua carriera, aveva ben cominciato la giornata odierna prima di essere rallentato dallo spegnimento del motore della sua Clio; ripartito grazie all’intervento del pubblico, il driver della Gima è finito irrimediabilmente fuori dalla carreggiata nel corso della prova speciale numero 6. Anche gli astigiani Bosca ed Aresca, dopo un buon avvio, sono usciti di strada per due volte; se nel primo episodio l’urto ha danneggiato solo una fiancata della Clio-Balbosca, la seconda uscita ha irrimediabilmente stoppato la corsa dei due piemontesi leader di trofeo.
Opaca prestazione del friulano Fabrizio Martinis (Gima) che non è riuscito a trovare il giusto feeling con la sua vettura; al via con l’intento di provare la vettura in vista del Sardinia Wrc, nelle prime battute di gara il driver di Pordenone si è dovuto anche fermare in prova per bloccare un gancio del cofano che stava facendo aprire il portellone anteriore, la quarta piazza finale di Clio non soddisfa l’esperto pilota.

Poca storia tra le Renault Twingo R2; ancora una volta il più veloce tra le millesei francesi si è rivelato il varesino Andrea Crugnola con le note di Michele Ferrara (Nuova Ra.In); una veniale toccata ha leggermente danneggiato il paraurti posteriore della Twingo del pilota insubrico ma non ha mai messo in discussione il successo finale:
il distacco su Fabrizio Junior Andolfi ammonta a 1’51”9. Questo risultato permette a Crugnola di staccare il rivale di altri 14 lunghezze nella graduatoria generale e soprattutto di allungare nella categoria Junior dove ora è al comando con 74 punti contro i 64 di Andolfi.. Proprio il campione uscente del Trofeo Twingo, dopo un avvio cauto, ha capottato la sua vettura (Gima) nel corso della terza prova speciale, la seconda di oggi, riportando numerosi danni. Solo il pronto intervento dei meccanici in assistenza ha permesso al conduttore ligure e al suo copilota Casalini di poter tornare in gara senza compromettere la seconda posizione.
Il terzo scalino del podio è firmato dal pavese giacomo Scattolon e dal piemontese Fabio Grimaldi (Autofficina Ulivieri) che alla prima esperienza su terra hanno faticato molto ad interpretare la corsa; le difficoltà sono aumentate notevolmente nelle battute finali quando un grosso problema al cambio ha ulteriormente rallentato la loro gara.