La Lombardia è stata al centro di un fine stagione scoppiettante. Il Monza Rally show, Il rally di Como,la Ronde di Monza e tre Formula Challenge, nell’ultimo mese, hanno tenuto ininterrottamente accesi i motori nella regione trainante del motorsport nazionale. Guardandoci attorno però, non possiamo non sottolineare la grande crisi creata nel nostro paese da scelte tecnico-politiche discutibili, in cui organizzatori, team e molti piloti, hanno dovuto forzatamente rinunciare a scendere in campo creando un grave danno all’indotto motoristico che da lavoro a infiniti settori, da quelli strettamente specialistici (gomme, carburanti, lubrificanti,accessori, abbigliamento sportivo, stampa di settore, preparatori, meccanici, carrozzieri ecc) a quello alberghiero e della ristorazione. Abbiamo finito un anno difficile ma non per questo privo di risultati e di grandi successi, come il ritorno alla vittoria, sebbene in un rally, per Robert Kubica, ormai amico di tutti i praticanti la disciplina, dal più famoso al più piccolo, dando prova di grande umiltà (dote sempre più rara al giorno d’oggi),alla vittoria del Campionato GP2 di Davide Valsecchi, un titolo che potrebbe portare il driver comasco in F1. Dai rally alla pista abbiamo raccolto tante cose buone, ma anche delusioni e amarezze, alcune delle quali giungono da iniziative portate avanti proprio dalla Federazione, come la F3, con una decina o poco più di contendenti, di cui meno della metà sono italiani (un campionato finito sub-juduce) o il CIR, con elenco partenti disarmanti. Non possiamo poi dimenticare le pagine tragiche che hanno segnato il nostro sport nel 2012 e il nostro pensiero va proprio a chi non c’è più. Nonostante la crisi, dobbiamo cercare di resistere e ricostruire, guardando lontano e sperare in un futuro migliore e in dirigenti capaci, ma per di più, anche se pura utopia, in politici responsabili e onesti.
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