Matteo Ferrari racconta il suo Mille Miglia
Un sogno lungo trent’anni
Una strada di campagna, un rombo che diventa sempre più forte e i fari che illuminano il muro di gente accalcata ai bordi dell’asfalto, poi eccola comparire: una Lancia Delta affronta con decisione il tornante in discesa verso destra per poi imboccare una controcurva a sinistra e scomparire nel buio della notte verso la fine del tratto cronometrato; questo è il ricordo che ho della prima volta in cui i miei genitori mi hanno portato a vedere la prova speciale di un Rally. Quel bambino entusiasta che all’epoca andava in seconda elementare, trent’anni più tardi è tornato su quella stessa strada per affrontare, da copilota, la sua venticinquesima gara (Tra l’altro, con il numero 225 sulle portiere: un segno del destino!).
Difficile per me riordinare le idee dopo l’esperienza vissuta a questo Rally 1000 Miglia, gara di casa per noi bresciani, che esercita ancora un grande fascino con un percorso riconosciuto da tutti gli addetti ai lavori come uno dei più selettivi d’Italia e non solo.
L’occasione di affrontare nuovamente il Rally della celebre “freccia rossa” mi si è presentata grazie a Giovanni Ghidini, pilota della Squadra Corse Angelo Caffi, che dopo aver disputato le edizioni 2021 e 2022 del Rally delle Prealpi Orobiche, ha scelto di schierarsi per la prima volta al via della gara bresciana, utilizzando un’auto inedita per lui e anche per il sottoscritto: una Renault Clio Super1600, piccola bomba concepita specificamente per i Rally, capace di regalare emozioni fortissime sia per l’esperienza di guida che per il sound inconfondibile (e che ancora mi riecheggia nelle orecchie).
Un mezzo estremamente professionale che richiede, anzi, pretende una certa esperienza prima di potergli dare del “tu”, ma che ci ha consentito ugualmente di divertirci non poco sui circa 70 km cronometrati della gara valida per la Coppa Rally di Zona (con percorso più breve rispetto alla versione riservata ai partecipanti del Campionato Italiano, che partivano prima di noi). Sul primo giro composto da quattro prove speciali abbiamo iniziato a prendere le misure: il comportamento della vettura, le condizioni delle strade e il ritmo delle note da scandire rappresentavano una serie di novità da scoprire metro dopo metro. Conclusa la prima tornata di prove, dopo i controlli di routine nel parco assistenza di Montichiari, cerchiamo di migliorare il passo nel secondo giro ma alla prova di Bione, su una sequenza di curve in leggera discesa, la Clio ci mette in guardia… ma lo fa a modo suo, trasformandosi in una trottola che però non va a sbattere da nessuna parte e ci consente di ripartire senza il minimo problema (un pizzico di fortuna non guasta…). L’imprevisto ci fa perdere un po’ di convinzione ma restiamo concentrati e chiudiamo questa entusiasmante esperienza portando l’auto sulla pedana di arrivo a Brescia, in un Piazzale Arnaldo gremito di gente.
Non posso che ringraziare Giovanni Ghidini per questa opportunità e i ragazzi del team Top Rally che hanno curato in modo impeccabile la Clio e ci hanno supportato alla scoperta della vettura.
Ringrazio di cuore anche tutti coloro che ci hanno seguito e sostenuto con affetto da bordo strada o anche da casa. Sapendo che, come dico sempre, in questo mondo entrano molte variabili (soprattutto economiche) e quindi ogni gara può essere l’ultima, concludo dando l’appuntamento (incrociando le dita) alla prossima gara!
Matteo Ferrari