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IL 58° RALLY DEL FRIULI – 27°ALPI ORIENTALI HISTORIC ATTENDE GLI SFIDANTI DEL “TRICOLORE” STORICO E DEL CRZ

Si contano oramai quasi le ore, dal sentire accendere i motori al 58° Rally del Friuli – 27° Alpi Orientali Historic, in programma per il 15 e 16 luglio, sesto appuntamento del Campionato Italiano Rally Auto Storiche (CIRAS) e terzo atto della Coppa Rally di IV zona, a coefficiente 1,5.

E’ già stato superato ampiamente il tetto delle tre cifre di adesioni, ci sarà tempo per iscriversi per altri giorni, l’organizzazione ha avuto benestare federale alla proroga iscrizioni fino alle ore 18:00 di lunedì 10 luglio.

Di nuovo una doppia sfida, per questa competizione organizzata dalla Scuderia Friuli ACU, tra le più longeve in Europa, che prevede pure le validità per il Campionato Automobilistico FVG, poi per l’R-Italian Trophy, per il Trofeo Pirelli Accademia e per il Michelin Trofeo Italia.

LE SFIDE TRICOLORI “STORICHE”
Il Campionato Italiano Rally Autostoriche (CIRAS) arriva in Friuli dopo una prima parte decisamente avvincente, di certo la prova “Alpi Orientali” sarà una parte importante per i giochi di Campionato. Con il Rally della Lana di Biella si è avviato il secondo girone e ne primo raggruppamento la classifica è in mano al “solito” Antonio Parisi, da anni riferimento non solo in Italia della categoria. Comanda, al volante della sua Porsche 911, con 102 punti, si è aggiudicato il primo girone, ma non ha troppo margine sul secondo, Giuliano Palmieri, su pari vettura, che lo segue a soli due punti. Terzo nella provvisoria è Massimo Giuliani, con una Lancia Fulvia HF, più staccato, a 61 punti.

Secondo raggruppamento in mano al pavese Matteo Musti, tornato in pianta stabile nel Campionato. Con la sua Porsche 911 Carrera RS guarda tutti dall’alto con 135 punti, frutto di un primo girone disputato alla grande, punteggiato da ben tre successi assoluti (Vallate Aretine, Costa Smeralda e Lana) mentre al secondo posto c’è Giovanni Nucera (su vettura analoga a Musti) con 93 punti e terzo il valtellinese Lucio Da Zanche (Porsche Carrera RS), altro “nome” altisonante tra le vetture storiche italiane ed europee, a 57.

Nel terzo raggruppamento il siciliano Natale Mannino (Porsche) svetta con 125 punti, al secondo posto il lucchese Riccardo De Bellis (Porsche 911 SC), tornato ai rallies dopo i diversi successi in circuito. Per lui, con 103 punti, uno scenario tricolore tutto nuovo, negli anni infatti ha solo corso ad Arezzo, ma si sta difendendo bene. Terza piazza provvisoria (69 punti) per l’elbano Massimo Giudicelli, con la fida VolksWagen Golf GTI, vettura tra le “meno potenti” del lotto di raggruppamento, ma con lui al volante estremamente performante.

E’ invece il rodigino Matteo Luise, con la Fiat Ritmo 130 Abarth, il leader del quarto raggruppamento, quello delle vetture “più giovani” tra le “storiche”. Con la vettura “dello scorpione” ha un totale di 123 punti validi ed è seguito non troppo da lontano dall’accoppiata tutta toscana composta dal senese Valter Pierangioli e dal livornese Riccardo Mariotti, entrambi con una più potente Ford Sierra Cosworth.

LA COPPA DI ZONA A COEFFICIENTE MAGGIORATO
Se la competizione storica promette di proseguire la tradizione di grandi sfide e di tanto spettacolo, non da meno si prospetta quella relativa alla Coppa di Zona, passaggio peraltro importante per la corsa al titolo e per la qualificazione alla finale nazionale di Cassino in autunno, avendo il coefficiente di punteggio maggiorato.

Dopo gli appuntamenti del “Bellunese” e del Carnia” la classifica arride a Filippo Bravi, con la Hyundai i 20 Rally2. Il driver di Udine giocherà praticamente “in casa” e cercherà di sicuro l’allungo sul secondo, Nicola Sartor (Skoda Fabia) che lo segue a sei punti. La terza posizione è in mano al vicentino di Arzignano Michele Griso, ad un solo punto da Sartor ma “pericolosamente” appaiato al sempreverde Claudio De Cecco che, pure lui con la Hyundai i20 rally2, ha già promesso battaglia nella gara anche per lui casalinga. Il Pilota di Manzano, navigato dalla figlia Lisa, andrà a caccia del

terzo squillo di fila nella speciale classifica “Over 55”, aspetto che gli permetterebbe di blindare la partecipazione alla finale di Cassino. Non solo: secondo in Carnia, vuole ripetere la bella prestazione disputata nella corsa dell’Alto Friuli andando alla ricerca senza indugio del risultato d’effetto.

LA GARA SEMPRE PENSATA PER IL TERRITORIO
Si rimane a Cividale del Friuli, nella “Città ducale”, patrimonio Unesco, come sede di partenza ed arrivo ed anche come “quartier generale”. Anche per questa edizione, il lavoro dell’organizzazione presieduta da Giorgio Croce, sta lavorando in forte sinergia con il territorio del quale il rally è ambasciatore da sempre nel mondo del motorsport: Cividale del Friuli, Faedis, Manzano, Prepotto, San Leonardo, Stregna e Torreano sono i comuni interessati quest’anno dal passaggio della competizione, una tradizione che si ripete ed una gioia per gli abitanti attendere ed ammirare il passaggio dei concorrenti.

La gara storica “tricolore” sarà caratterizzata da un totale di 8 prove speciali per 92,080 chilometri di impegni competitivi a fronte del totale del percorso che ne misura 274,08 mentre la competizione “moderna” – secondo regolamento – sarà più “leggera”, con 6 prove speciali e 70,960 di distanza sul complessivo che ne misura 218,960. Saranno tre diversi, i tratti competitivi previsti.

IL PROGRAMMA
Oltre al percorso, la novità è quella che si torna a correre in due giornate, con le partenze che avvieranno dalla zona del Palasport con le auto storiche del “tricolore” dalle 14,01 di sabato 15 luglio mentre alle 15,11 sarà la volta delle “moderne del CRZ.

Nella prima giornata di gara entrambe le competizioni affronteranno due prove speciali, seguite dal riordinamento notturno mentre l’indomani, domenica 16 luglio si avranno le restanti “piesse” con arrivi poi distinti, dalle 13,56 le “moderne del CRZ e dalle 15,56 quelle del Campionato Italiano Auto Storiche.

Lo scorso anno, il Rally Alpi Orientali “Historic” venne vinto dal pilota siciliano di Cefalù, Angelo Lombardo con la Porsche 911, dominando la scena e lo stesso fece il varesino Andrea Crugnola con le “moderne”, al volante della Citroen C3 Rally2, con la quale poi vinse il Campionato Italiano Assoluto.

NELLA FOTO ALLEGATA: Matteo Musti in azione (foto M. Bettiol)