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Ronde Monte Caio: ecco qual è il segreto del tuo successo

Una gara dal formato ‘mini’ che ha saputo fare breccia nel cuore di chi l’ha disputata: i piloti che hanno scritto la storia delle prime nove edizioni della corsa spiegano le ragioni che rendono unica la manifestazione organizzata da ASD Monte Caio, Jolli Corse e scuderia San Michele. Così, scopriamo che l’asfalto è di livello… mondiale, e c’è chi ha rinunciato a correre una gara del campionato italiano per essere al via della Ronde parmense.

Un ‘mini rally’ capace di suscitare emozioni taglia extra-large e conquistare i cuori di piloti, navigatori ed addetti ai lavori: questo ha saputo fare la Ronde Monte Caio. Giunta alla soglia della sua decima edizione (le cui iscrizioni sono in dirittura d’arrivo: chiusura venerdì 1° novembre alle 18), la competizione istituita nel 2010 per volontà di ASD Monte Caio e delle scuderie Jolli Corse e San Michele rappresenta ormai un solido punto di riferimento nel movimento rallystico del Centro-Nord Italia; status guadagnato nel tempo, grazie alla passione ed all’instancabile dedizione con le quali gli organizzatori hanno fatto crescere la loro ‘creatura’, rendendola una corsa dalle caratteristiche uniche.

Ad esaltarne le qualità sono proprio i protagonisti che hanno vergato i primi nove capitoli di una storia sportiva avvincente e mai scontata. La prima voce è quella di Milko Pini: il pilota di Varano de’ Melegari colse la sua prima vittoria assoluta proprio in occasione dell’edizione inaugurale e sulle strade che solcano il Monte Caio ha poi firmato altre prestazioni di alto livello, come il secondo posto assoluto del 2017. “La Ronde Monte Caio occupa un posto unico nel mio cuore. È una gara speciale sotto ogni aspetto: l’organizzazione è eccellente, la prova speciale è splendida. Si corre a novembre, in un periodo meteorologicamente spesso sfavorevole, ma il clima che avvolge l’evento è sempre molto accogliente. È come correre in famiglia, in un ambiente caldo, amichevole, sereno. Ricordi? Beh, è facile citare la vittoria del 2010: un successo maturato alla prima uscita sulla Mitsubishi Evo IX, insieme all’inseparabile Daniele Pellegrini. Ma ci sono tanti momenti che mi restano nel cuore, non solo a livello sportivo. A proposito, vorrei menzionare la famiglia Galeazzi: con Franco c’era un rapporto stupendo ed ora sono felice di vedere che tra le persone di riferimento che portano avanti la manifestazione ci sia suo figlio Andrea, al quale mi lega una solida e duratura amicizia. Quest’anno, probabilmente, non sarò in grado di correre a causa di mere questioni di budget: la cosa mi rammarica molto, ma sarò sicuramente presente per vivere la due giorni del Monte Caio da appassionato e grande sostenitore dell’evento”.

Tra i nomi di spicco delle passate edizioni del Monte Caio c’è anche il reggiano Gianluca Tosi: il rallysta di Carpineti ha preso il via in otto occasioni, centrando due terzi posti (nel 2010 e 2018) e chiudendo cinque volte tra i migliori dieci, pur avendo corso in sette occasioni con vetture a due ruote motrici. “Ricordo che disputai la prima edizione su invito di Franco Galeazzi; non avevo idea di cosa avrei trovato ma rimasi subito molto impressionato dalla splendida realtà che mi trovai di fronte. La gara poi è cresciuta negli anni, mantenendo inalterato il suo spirito originale, anche dopo la prematura scomparsa del nostro amico Franco. Monte Caio, per me, significa correre una bella gara e vivere due giorni piacevoli, in un contesto accogliente e rilassato. Così, naturalmente ci siamo iscritti anche a questa decima edizione; e vi rivelo – conclude Gianluca – che abbiamo deciso di rinunciare al Due Valli (rally valido per il Campionato Italiano, ndr) per preservare il budget che ci consentirà di correre a Lagrimone”.

L’ultima parola spetta, inevitabilmente, a Mauro Miele. O Re Mauro, se preferite, visto che il varesino vanta il maggior numero di successi (quattro) alla Ronde Monte Caio; pilota di lungo corso, abituato a frequentare i principali palcoscenici a livello nazionale ed internazionale – Mauro è reduce dalla sfortunata partecipazione al rally iridato in Catalogna -, l’inossidabile ‘piedone’ di Olgiate Olona è ormai un habitué della Ronde Monte Caio. Ed il suo verbo merita grande considerazione: “Ho scoperto questa corsa nel 2014, quando vincemmo con la BMW, e da allora il Monte Caio ha rappresentato un appuntamento fisso nel mio calendario agonistico. A livello sportivo, la prova speciale mi ha subito conquistato: bella, spettacolare, varia; la caratteristica peculiare di questa frazione è rappresentata dall’asfalto, che assicura una tenuta unica; condizioni di questo tipo sono molto rare, le ho ritrovate per dire solo recentemente, proprio nel rally RACC valido per il Mondiale: l’elevato grip garantito da queste strade, anche in caso di bagnato, consente ai piloti di tirare fuori il meglio di sé e della propria vettura. L’altro aspetto peculiare è l’atmosfera che permea la manifestazione: l’accoglienza è molto piacevole, l’organizzazione efficace, e poi c’è sempre parecchio pubblico a seguire la gara, anche quando si corre con il maltempo. Insomma, è una gara che ha sempre il suo fascino. Infine, anche il prosciutto fa la sua parte – conclude scherzano Miele -: vincere un prosciutto è molto meglio che aggiudicarsi del latte… Al di fuori della metafora scherzosa, voglio dire che alla Ronde Monte Caio c’è un’attenzione ai dettagli, una passione ed una competenza di alto livello”.