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Matteo Ferrari racconta il suo Camunia Rally al fianco di Valter Moscardi su Citroen Saxo

Questo mese di luglio è iniziato all’insegna dell’adrenalina, per il sottoscritto… Dopo avere corso al Rally delle Prealpi Orobiche, in aprile, non avrei pensato di rimettermi tuta e casco così presto; invece questo primo scorcio di estate mi ha riservato una bella sorpresa: la possibilità di partecipare al Camunia Rally in Valcamonica.
Corro al fianco del pilota Valter Moscardi, camuno doc dal piede pesante, intenzionato a mettere alla frusta la sua Citroen Saxo di classe RacingStart… a tutte queste novità, si aggiunge, per me, l’emozione di correre per la prima volta un Rally sulle strade della mia provincia.
E che Rally! Si parte sabato, al calare della sera, mentre nubi cariche di pioggia attendono il passaggio dei concorrenti sul primo tratto cronometrato che da Berzo Demo conduce a Cevo, ricalcando il percorso della gara di velocità in salita che si era disputata a maggio… piove o non piove? gomme da asciutto o da bagnato? Tutti, piloti e meccanici con lo sguardo al cielo per capire l’evolversi della situazione: qualcuno si attacca al telefono, chi ha un amico che è sul percorso, chi magari ha un parente che abita proprio dove passa la prova speciale… tutti a chiedere “allora, com’è il tempo lì?”.
Su alcuni punti piove, su altri no e in questi casi è come fare testa-o-croce… al nostro passaggio, l’asfalto è perlopiù asciutto, ma in alcune curve è ancora presente l’acqua che era caduta un’ora prima e le gomme da bagnato si comportano bene. OK, la prima è andata! Dopo una pausa di un paio d’ore, torniamo ad affrontare lo stesso tratto cronometrato, ma con il buio… la scarsa visibilità però non ci fa paura e fotocopiamo il tempo precedente! Bene!
Ma tutto ciò era solo un “aperitivo”… la vera abbuffata è alla domenica con otto tratti cronometrati, tecnici ed impegnativi, dove l’affiatamento tra pilota, navigatore ed auto fa la differenza; nella nostra categoria la lotta è serrata e il pilota Valter Moscardi spreme tutto quello che può dalla piccola Saxo che spesso si mette dietro anche alcune auto più prestazionali; su un paio di prove ci togliamo anche la grande soddisfazione di salire sul podio di classe!
In un Rally che si rispetti imprevisti e brividi sono sempre dietro l’angolo, infatti la domenica inizia per noi con una piccola divagazione in un prato che ci fa perdere qualche secondo (ma senza il minimo danno all’auto), poi nelle ultime due prove, il motore e i freni sembrano iniziare a chiedere pietà, ma il bravo Moscardi gestisce la situazione al meglio e, sotto al sole che ci ha fatto compagnia per tutta la giornata, raggiungiamo senza ulteriori affanni l’arrivo, situato a Capo di Ponte, centro nevralgico del Rally, e soprattutto punto cardine nel sistema delle incisioni rupestri della Valcamonica (primo luogo in Italia a potersi fregiare del titolo di Patrimonio dell’Umanità conferito dall’UNESCO).
E’ stata un’esperienza che non potrò certo scordare facilmente, per la quale devo ringraziare innanzitutto il pilota che mi ha voluto al suo fianco, Valter Moscardi, un appassionato che ha saputo affrontare una gara molto impegnativa con grinta, determinazione e tanta umiltà; ringrazio Diego Taboni, altro appassionato camuno doc, il quale ha suggerito a Valter il mio nome; ringrazio i ragazzi dell’officina Autotech di Breno, fantastici ad ogni assistenza e abbastanza matti da correre sul palco finale per improvvisare una doccia di spumante nei confronti miei e di Valter!
Ringrazio poi tutti coloro che ci hanno sostenuto incitandoci da bordo strada, oppure con un semplice “in bocca al lupo” via FaceBook o via Whatsapp (una menzione speciale va fatta per le prime tifose di Valter: la sua compagna Sara e la piccola Alice, già appassionatissima!)… e infine ringrazio di cuore la mia famiglia, con i miei genitori purtroppo impossibilitati a seguire la gara “in prima linea” ma comunque presenti e sempre aggiornati minuto per minuto!
Sapendo che, come dico sempre, in questo mondo entrano in gioco molte variabili (soprattutto economiche) e quindi ogni gara può essere l’ultima, concludo dando appuntamento (incrociando le dita) alla prossima gara!