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Il GP d’Italia della MotoGP secondo Brembo Ai raggi X l’impegno dei sistemi frenanti

Dal 20 al 22 maggio l’Autodromo del Mugello ospita il 6° appuntamento del Mondiale 2016 della MotoGP. Inaugurato il 23 giugno 1974 sotto il diluvio, ha iniziato ad ospitare GP del Campionato del Mondo nel 1976, ma solo nel 1994 è diventato sede permanente del GP Italia. Lungo 5.245 metri, presenta 9 curve a destra e 6 a sinistra. Il rettilineo principale misura 1.141 metri, cioè quasi mezzo chilometro in più rispetto al rettilineo più lungo del circuito Bugatti, sede del GP Francia. Ciò permette alle moto più veloci di superare i 350 km/h, rendendo la successiva staccata particolarmente impegnativa per l’impianto frenante Brembo di tutte le MotoGP. Le altre curve sono invece collocate in maniera uniforme lungo il tracciato e di conseguenza le frenate restanti non sono particolarmente impegnative e consentono ai sistemi frenanti di raffreddarsi. Secondo i tecnici Brembo, l’Autodromo del Mugello rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 3, valore identico alle piste di Losail, Austin, Termas de Rio Hondo e Le Mans. In questo inizio di stagione solo il circuito di Jerez ha meritato un valore più alto. L’impegno dei freni durante il GP Rispetto ad altre piste, l’Autodromo del Mugello si caratterizza per la presenza di un’unica frenata a velocità superiore ai 270 km/h e di solo un’altra oltre i 230 km/h. Le 10 staccate comportano un tempo complessivo speso in frenata di circa 11 minuti durante l’intera gara. La decelerazione media del GP, pari a 1,06g risente dei picchi nelle due direzioni: frenate con 1,4-1,5g ed altre con 0,5-0,7g. Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva del freno nell’intero GP (una quarantina di minuti) il valore supera la tonnellata: il peso di 5 naked stradali di media cilindrata. Le frenate più impegnative La frenata della San Donato (curva 1) è considerata altamente impegnativa per i freni Brembo delle MotoGP; mentre 5 sono mediamente difficoltose e 4 di modesto impegno. La staccata dopo l’arrivo (curva 1) è complessa, perché è preceduta da un piccolo scollinamento e perché i piloti ci arrivano in sesta piena: da 351 km/h scendono a 91 km/h in 5,6 secondi, con un carico sulla leva di 7 kg e una pressione dell’impianto frenante di circa 12 bar. Tra le curve mediamente impegnative segnaliamo la Materassi (curva 4), nonostante uno spazio di frenata di soli 146 metri, perché il carico sulla leva è di 5,9 kg e la pressione dell’impianto di 10,2 bar. Scarperia (curva 10), Correntaio (12) e Bucine (15) sono dello stesso livello; mentre la esse in discesa Casanova-Savelli (curva 6-7), spesso teatro di sorpassi, è un gradino più sotto, perché la velocità scende solo da 217 a 131 km/h. Vittorie Brembo I freni Brembo hanno vinto tutte le ultime 23 edizioni del GP d’Italia disputate, inclusa quella del 1993 corsa al circuito di Misano Adriatico. Con 9 successi a testa, i primatisti sono Mick Doohan (tutte in 500) e Valentino Rossi (una in 125 e una in 250). Jorge Lorenzo ha però vinto 4 delle ultime 5 edizioni