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Forghieri ospite speciale del 50° Trofeo Luigi Fagioli

Il grande ingegnere modenese, per anni a capo del reparto tecnico Ferrari, riceverà il Memorial Barbetti nella serata celebrativa della prova umbra del CIVM di scena a Gubbio dal 21 al 23 agosto

Con le iscrizioni aperte fino a tutto martedì 18, a Gubbio il 50° Trofeo Luigi Fagioli ha iniziato i preparativi per quella che nel weekend del 23 agosto è un’edizione speciale della prova del Campionato Italiano Velocità Montagna. Uno degli eventi da non perdere nel weekend umbro sarà la serata celebrativa delle 50 edizioni che comprenderà la cerimonia di consegna a Mauro Forghieri del Memorial Angelo e Pietro Barbetti, in programma venerdì 21 agosto nel chiostro di San Benedetto, quartier generale dell’evento. Gli organizzatori hanno dunque scelto il grande ingegnere modenese per anni a capo del reparto tecnico della Ferrari come ospite speciale del Trofeo e successore di personaggi come, Clay Regazzoni, Giancarlo Minardi, Ezio Zermiani, Andrea Montermini ed Emanuele Pirro nell’albo d’oro del riconoscimento dedicato a due personaggi che tanto hanno rappresentato per la città e il mondo sportivo di Gubbio.

Forghieri, che quest’anno ha compiuto 80 anni, è uno dei più grandi tecnici della storia dell’automobilismo mondiale, oltre a essere l’ingegnere che più ha vinto con la Ferrari, con la quale, al fianco del “Drake” Enzo e lavorando con tanti campionissimi del volante, ha “militato” per oltre 27 anni conquistando 17 Mondiali F.1 e Sport Prototipi tra titoli piloti e costruttori. Laureato in ingegneria meccanica all’università di Bologna, nel 1960 il progettista modenese accettò un’offerta dalle officine Ferrari, dove era stato introdotto dal padre Reclus, il quale in passato aveva lavorato anche con Luigi Fagioli. La carriera di Mauro Forghieri fu fulminea e sul finire del 1961 fu chiamato da Ferrari nel ruolo di responsabile del reparto tecnico per le vetture da corsa. Tra i prototipi si segnalano i sei successi nel Mondiale Marche (l’ultimo nel 1972) e l’arrivo in parata alla 24 Ore di Daytona del 1967. Nel 1969 si registra il successo nel Campionato Europeo della Montagna con la Ferrari 212 E. In F.1 la prima vittoria arrivò al GP di Germania 1963 con John Surtees, che ottenne il titolo di campione del mondo la stagione successiva, mentre la scuderia vinse il titolo costruttori. Al GP del Belgio 1968 Forghieri introdusse i primi alettoni in una monoposto della massima formula, mentre negli anni Settanta progettò le vetture della serie 312 con cambio trasversale, azionate da un propulsore a 12 cilindri “piatto”, che tra il 1975 e il 1979 portarono alla vittoria di 4 campionati del mondo costruttori e 3 titoli piloti (con Niki Lauda e Jody Scheckter). Agli inizi degli anni Ottanta, in piena “febbre Villeneuve”, Forghieri introdusse in Ferrari i motori turbocompressi, progettando la serie 126 con la quale il Cavallino si aggiudicò i mondiali costruttori 1982 e 1983. Conclusa l’esperienza a Maranello, Forghieri intraprese diversi progetti tra Lamborghini, la rinascente Bugatti e la Oral Engineering.