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SILVA – PINA ED UNA GIOIA CHIAMATA RALLYE DI MONTECARLO

Ecco i commenti entusiasti del pilota comasco Marco Silva che ha da poche ore concluso il prestigioso Rally di MonteCarlo insieme all’amico navigatore Gianni Pina, su Ford Fiesta R5 dell’A-Style Team. L’83° edizione del Rallye di MonteCarlo è da poco andata in archivio ed il pilota comasco Marco Silva è al settimo cielo: alla prima esperienza in un rally mondiale, il driver dell’A-Style Team ha concluso la difficilissima gara al 30° posto assoluto guidando una Ford Fiesta R5.

Insieme all’inseparabile copilota Gianni Pina, il driver di Canzo ha solo parole al miele per la corsa del Principato che ha aperto il WRC 2015:

“E’ stata una gara affascinante e sfido chiunque a dire il contrario. Quest’anno a maggior ragione, le condizioni erano davvero proibitive tra neve, ghiaccio, nebbia e fango… intemperie e condizioni che hanno reso al limite del praticabile le strade del rally.”

L’avventura di Silva-Pina si è conclusa al 30° posto assoluto equivalente alla 9° posizione di gruppo RC2: “Non era importante la classifica-prosegue il pilota dell’A-Style Team- quanto vedere il traguardo. Per questo io e Gianni abbiamo fin da subito optato per una condotta non certo aggressiva ma conservativa: basti pensare che abbiamo corso l’intera competizione con sole 10 gomme!”

Concluso il rally in 4 ore 17’26”9, il driver lariano- uno dei primi a credere al progetto A-Style Team alcuni anni orsono- si è lasciato andare anche ad una confidenza: “Sono anni che pensavo di correre a MonteCarlo e poi rimandavo sempre. A dicembre mi sono detto che era giunto il momento e che non valeva più la pena rinviare questa sfida così ho chiesto un aiuto straordinario ai miei sponsor e al team che mi sono venuti incontro con grande entusiasmo. Dedico a loro le emozioni più belle: il passaggio sul mitico Col del Turini e l’arrivo al Castello del Principe. Questa gara non la si può scordare. Ha un fascino incredibile dato dal mito della sua storia, dalle prove speciali bellissime e caratterizzate da condizioni spesso estreme e poi da un pubblico che ti fa sentire il suo calore metro dopo metro. Insomma: il MonteCarlo è stata un’esperienza unica”.