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Davide Rigon torna al lavoro in vista del 2012

Da quel terribile week end all’Istanbul Park e dopo un’operazione di tre ore e mezza durante la quale sono state necessarie 21 viti per ridurre la frattura a tibia e perone, per Davide Rigon è iniziata la lunga corsa verso la riabilitazione, fatta di fisioterapia, allenamenti e sedute in camera iperbarica per aiutare la cicatrizzazione della ferita. Oggi il plurititolato pilota veneto ha ripreso l’attività a Maranello nello sviluppo del simulatore e gli allenamenti al Driver Program Center per recuperare la migliore forma in vista del 2012.

Come prosegue la riabilitazione?
La riabilitazione procede bene anche se ho avuto qualche problema con la cicatrizzazione della ferita. Ora sta andando tutto per il meglio. Ho ripreso anche gli allenamenti in acqua. Giorno dopo giorno la gamba fa sempre meno male e credo che tra un mese potrei anche tornare a guidare una macchina.

Che tipo di lavoro e programma stai seguendo?
Continuo gli allenamenti al Driver Program Center con il fisioterapista Josè Poletti. Facciamo un’ora al giorno di lavoro tra massaggi, terapia ed esercizi fisici. Lavoriamo costantemente con l’obiettivo di trovare la forma migliore pensando al 2012

Come sono questi mesi di inattività e lontani dalla pista?
Sono stati mesi non facili perché da 12 anni a questa parte sono stato abituato a passare il mio tempo tra gare e test. Rimanere fermo a casa e il forte dolore mi hanno fatto capire quanto sia importante stare bene e quando sia già fortunato in questo momento. In Turchia è stato il mio primo vero incidente.

Vedendo com’è andato il campionato in casa del tuo team, hai qualche rimpianto?
Con i “se” e i “ma” non si va da nessuna parte. La mia soddisfazione arriva dal fatto che ancora una volta, insieme al mio manager Giovanni Minardi, avevamo fatto la scelta giusta in termini di persone e team, come hanno poi dimostrato i risultati. Sono stati veramente bravi. Hanno fatto un lavoro fantastico e i setup che avevamo preparato nei test invernali a Barcellona e Silverstone si sono rilevati utili. Fin dall’inizio sapevamo che avremmo sofferto in Turchia per via dei problemi con le mescole media. Durante il week end all’Istanbul Park avevamo fatto diversi esperimenti che gli saranno stati sicuramente utili per il proseguo della stagione.

In attesa di tornare a guidare una macchina hai ripreso il tuo lavoro al simulatore della Ferrari
Da alcuni mesi sono tornato a disposizione della Scuderia Ferrari Marlboro per proseguire il mio lavoro nello sviluppo del simulatore. E’ stato incredibile ritrovare il limite della macchina. Voglio ringraziare tutto il team Ferrari per essermi stato sempre molto vicino, a partire dalla Turchia.

Durante le tue sedute al simulatore hai modo di lavorare con ingegneri e tecnici altamente qualificati Cosa ti hanno insegnato?

Ho l’opportunità di lavorare con i medesimi tecnici che scendono tutti i week end di gara in pista. Lavoriamo al simulatore ma sembra di essere in un vero e proprio test in circuito. Viene usata la stessa metodologia di lavoro di una giornata in pista. E’ un’esperienza impagabile perché ti permette di capire cos’è la F1 e di come si lavora. Ci sono tante persone che ti danno fiducia e per questo hai una pressione molto alta addosso, e questo mi piace.