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La Draco torna nella top 10 a Spa con Ghiotto 6° in gara 1

La prima gara del weekend di Spa, sede della quarta prova del campionato World Series Renault 3.5, ha segnato il ritorno nella zona punti della Draco Racing. Luca Ghiotto ha infatti conquistato un positivo sesto posto al termine di una corsa complicata, contraddistinta da una falsa partenza per un problema al semaforo, incidenti, safety-car. Ghiotto, che si era piazzato in sesta fila con l’undicesimo tempo a causa di un problema allo sterzo già incontrato nella giornata di prove libere (inconveniente eliminato con la sostituzione della scatola guida dopo la sessione di qualifica del mattino), è uscito indenne dai primi difficili giri. Salito al settimo posto, assistito da una monoposto perfetta, ha iniziato un lungo inseguimento a Sorensen culminato con una manovra di sorpasso mozzafiato e coraggiosa effettuata al penultimo giro alla curva Eau Rouge. Ghiotto ha così tagliato il traguardo in sesta posizione ritrovando quella top ten già conquistata nella gara 2 di Monza quando aveva concluso quarto. Pietro Fantin, in qualifica è stato grande protagonista concludendo sesto dopo aver lottato per le primissime posizioni. Dalla terza fila, il brasiliano ha subito occupato la quarta piazza, ma al 5° giro, dopo il restart dalla safety-car, in una convulsa fase della gara si è girato a Les Combes urtato da Van Buuren e finendo così incolpevolmente contro le barriere.

Pietro Fantin: Q1 – P6; R1 – DNF

“Visto il numero di posizioni che avevo perso alla ripartenza dopo il periodo di Safety-Car non sarebbe comunque stata una gran gara per noi, ma saremmo comunque riusciti a finire nei punti quindi è un peccato che sia andata così. Purtroppo Van Buuren mi ha toccato proprio sulla posteriore sinistra e il testacoda che ne è seguito non era assolutamente controllabile, tanto che ho colpito le gomme piuttosto duramente. Comunque a livello di performance siamo messi piuttosto bene, dovremmo poterci rifare domani”.

Luca Ghiotto: Q1 – P11; R1 – P6

“Non è stata una gara facile, ma ho cercato di rimanere concentrato e di mantenere un buon passo, approfittando di ogni opportunità. Grazie a questo approccio sono riuscito a risalire fino alla settima piazza alle spalle di Sorensen, e lì ho giocato un po’ di strategia. L’ho pressato, facendo in modo che usasse tutto il DRS a disposizione per difendersi mentre io ne conservavo un po’. Alla fine ha fatto la differenza perché negli ultimi giri l’ala mobile mi è servita per metterlo in difficoltà finché finalmente non ha sbagliato alla Source, ha perso la corda e ho potuto affiancarlo nella discesa verso l’Eau Rouge.  Pensavo alzasse il piede, ma non lo ha fatto e siamo entrati in curva praticamente affiancati. Se non è il sorpasso più bello che ho fatto in carriera poco ci manca, e se qualcuno si chiedeva se ho le palle… beh ora si è tolto il dubbio”.