morbidelli66_2306

Gianni Morbidelli e Laurens Vanthoor svettano a Zolder

Sembra proprio che questa domenica fosse destinata ad essere un quattro-day, visto che gara 7 ed 8 del Superstars in Belgio hanno permesso di aggiungere altri due modesti mattoncini al “monumento” messo in piedi dalle R18 e-tron sulla Sarthe poche ore prima. Le fedeli RS 5, oggi nelle mani di Gianni Morbidelli e di Laurens Vanthoor (stimato e velocissimo pilota Audi GT3 per una volta al via di una gara turismo, visto che si disputava sulla pista di casa) hanno concluso in quest’ordine sulla cinquantenaria pista di Zolder. Le due doppiette sono state i primi successi della stagione nella categoria per Audi Sport Italia, che aspettava di tornare a vincere da Spa-Francorchamps, a luglio 2012, con entrambe le gare siglate da Morbidelli, cui il Belgio porta bene, pare.

E’ partito dalla pole in gara 1, il quattro volte campione Superstars Morbidelli, per andare ad assicurarsi il primo successo del 2013, in cui ha preceduto di 7″422 Vanthoor. Dopo una stupefacente rimonta nelle fasi finali della corsa il belga si sentiva arrivare addosso un problema, rivelatosi poi l’albero di trasmissione, che ha costretto i meccanici alla sostituzione prima dell’inizio dell’ottava tappa del 2013. Se poi Morbidelli riusciva a fare due su due, doveva pazientare il rettilineo finale per andare in testa, grazie a Vanthoor  che gli lasciava la porta aperta.

Pochi minuti prima di mezzogiorno e della luce verde una pioggia finissima bagnava i quattro chilometri di tracciato, ma tutti restavano sulle slick per la bassa intensità del fenomeno. Al via la RS 5 di Morbidelli arrivava alla prima curva all’interno della Mercedes AMG di Tonio Liuzzi nonostante la buona partenza di quest’ultimo, e salutava il resto della compagnia.
Dopo tanto era una gara tranquilla per il pesarese, che poteva controllare gli inseguitori senza patemi d’animo. La vita non era altrettanto facile per il pilota di casa Vanthoor, che malgrado partisse dalla ottava fila dopo un problema alla trasmissione che gli aveva fatto saltare le ufficiali, si trovava subito alle soglie della Top10 già alla fine del primo passaggio, alle spalle di due esperti del turismo come Fabrizio Giovanardi e Nicola Larini. Duellando col primo dei due piloti Porsche Vanthoor si infilava in mezzo alla concorrenza ed al quarto giro riusciva a portar via il quinto posto all’ex-star dell’Alfa Romeo. Poi la N.46 dava vita ad un festival del giro veloce, il che le consentiva di scavalcare le  Mercedes AMG di Liuzzi e di Gigi Ferrara. Forse nella sua rimonta la resistenza maggiore Vanthoor la trovava proprio nell’unico connazionale: Renaud Kuppens. Con Vanthoor salito in una meritata P2, si prospettava una lotta tutta Audi per  P1. Ma la rincorsa del velocissimo belga chiedeva un dazio, alla trasmissione, e la bandiera a scacchi arrivava proprio in tempo, prima che la doppietta Audi saltasse. Vanthoor non riusciva infatti nemmeno ad arrivare in moto al parco chiuso parcheggiando la sua RS 5 appena siglato il secondo posto dietro a Morbidelli.

Le Audi non sono state in testa in gara 2… o meglio, non sono state davanti per tre giri e mezzo. E’ quello che è servito a Vanthoor (partito in quarta fila sulla griglia invertita) per tornare leader. Dopo un giro iniziale scoppiettante che gli permetteva di arrampicarsi da P7 a P4, l’enfant du pays non deludeva la composta tifoseria, strappando subito o quasi il primo posto a Raffaele Giammaria ed alla sua Mercedes AMG. Il compagno di colori Morbidelli stava passando un periodo meno felice alle prese con una vettura sottosterzante e doveva aspettare il quinto giro per mettere il pararurti oltre la Top 5, quando superava la BMW di Kuppen. Un altro sorpasso poi ed un’altra BMW, quella di Berton e il quarto posto era suo. Mentre si fermava la Mercedes AMG di Ferrara, Morbidelli risaliva sull’altra Mercedes AMG di Giammaria, che passava all’undicesima tornata. A quel punto Vanthoor era però leader solitario, ma all’ultimo giro il pilota di Hasselt alzava il piede dando una gran spinta alla rincorsa al titolo del pilota titolare di Audi Sport Italia, lasciandogli lo spazio per salire un altro gradino del podio. Senza il gesto di Vanthoor il pesarese, che prima della trasferta belga era quinto in campionato, sarebbe sì ora secondo in classifica, ma distante cinque punti in più da Thomas Biagi e da pari punti con la BMW di Giovanni Berton.